sabato 1 agosto 2020

Professionisti della politica e della comunicazione.

Un occorso di cronaca di questi ultimi giorni, diventato un piccolo ‘caso mediatico’, mi offre lo spunto per alcune considerazioni sul (tanto vituperato) professionismo della politica.

Dapprima i fatti, in sintesi, per chi eventualmente non seguisse con particolare attenzione quanto sta accadendo sul proscenio della prossima campagna elettorale per l’appuntamento amministrativo di settembre a Castrovillari.

Il 25 luglio si dava evidenza sulla stampa che “ha assunto concretezza e forma il Progetto di Governo e di rilancio per la città di Castrovillari e dell’intero territorio che vedrà coinvolti insieme l’Associazione “Solidarietà e Partecipazione”, il Partito Socialista Italiano, Impegno Comune per il Territorio, Associazione “Gaetano Salvemini”, Forze Riformiste e Liberi E Uguali” (http://www.abmreport.it/politica/9547-amministrative-socialisti-e-riformisti-insieme-alle-liste-civiche.html).

Il successivo 29 luglio era diffuso un successivo comunicato in cui si leggeva che “Giuseppe Santagada, detto Peppe, è stato designato dalla coalizione Progetto Civico Democratico per Castrovillari e Territorio come proprio candidato a Sindaco alle prossime consultazioni amministrative del 20 e 21 Settembre”, senza alcuna chiara e specifica indicazione delle forze componenti il Progetto ed aderenti alla designazione del candidato (https://www.kontattoradio.it/2020/07/28/giuseppe-santagada-detto-peppe-e-stato-designato-dalla-coalizioneprogetto-civico-democratico-per-castrovillari-e-territoriocome-proprio-candidato-a-sindaco-alle-prossimeconsultazioni-amministrative/; https://www.sibarinet.it/index.php/notizie/19-politica/25889-giuseppe-santagada-e-il-candidato-a-sindaco-di-progetto-civico-democratico-per-castrovillari-e-territorio; e altre).

Una testata on line provvedeva, integrando i due summenzionati comunicati, a esplicitare nell’articolo pubblicato anche i nomi dei soggetti che comparivano nel primo comunicato del 25 luglio, dando un’apparenza di unanimità nella scelta (http://www.abmreport.it/politica/9555-peppe-santagada-nuovamente-in-campo-e-lui-il-candidato-sindaco-di-progetto-civico-democratico-per-castrovillari.html).

Seguiva, il giorno successivo, la smentita della riferita adesione alla scelta del candidato, da parte di tre delle forze partecipanti al costituendo progetto (http://www.abmreport.it/politica/9559-salvemini-riformisti-e-liberi-e-uguali-non-stiamo-con-santagada.html).

Puntualmente, e con una sottile vena di ironia, la testata on line dava conto della posizione ultima e svolgeva, in chiusura del pezzo, alcune interessanti e condivisibili considerazioni, che val la pena riportare integralmente, essendo oggetto della presente riflessione: “Un appunto però va fatto nella forma politica e comunicativa: a tre giorni dalla annunciata decisione di andare insieme alle liste civiche nessuno dei cronisti poteva immaginare che il progetto politico fosse già naufragato; le smentite - ce lo permettano i rappresentanti delle tre formazioni - si inoltrano solo alle testate che trattano le notizie, per evitare che gli amanti del copia e incolla riportino pubblicazioni che neanche li riguardano. Tanto la politica quanto la comunicazione è una cosa seria ed ha bisogno di professionisti, in entrambi gli ambiti”.

È condivisibile la notazione secondo cui la richiesta di rettifica vada indirizzata alla testata a cui si chiede la stessa; va, peraltro, considerata la necessità per i soggetti coinvolti, data la forte attualità delle notizie in esame, di ottenere il massimo della diffusione della informazione, specialmente nel mondo mediatico, spesso costituito da ‘bolle autorefenziali’ di utenti, che utilizzano poche e ristrette fonti informative; a tanto, va ad aggiungersi l’esigenza, tutta politica (e professionale …), di evitare equivoci ed opacità derivanti dall’essere in circolazione due diversi comunicati, nei confronti dei quali il comune lettore non disponeva delle conoscenze dei fatti, utili per dirimerne l’esattezza, con la conseguenza di un disorientamento, che avrebbe fornito ulteriori argomenti per l’antipolitica.

La sussistenza di entrambe le versioni della notizia (quella ‘integrata’ e quella riportata linearmente) aveva, difatti, già fatto partire una speciosa campagna di strumentali polemiche per fini esclusivamente elettoralistici e basata proprio sulla apparente doppiezza della notizia, campagna che le forze politiche interessate avevano l’urgenza di smentire con nettezza, a salvaguardia della loro coerenza e della chiarezza del percorso politico iniziato.

Ma quello che appare vieppiù interessante è la ulteriore chiosa che afferma perentoriamente “Tanto la politica quanto la comunicazione è una cosa seria ed ha bisogno di professionisti, in entrambi gli ambiti

Non posso che sottoscrivere tale affermazione, pur nella sua forma icasticamente lapidaria; non solo per la naturale considerazione che la politica è soprattutto comunicazione e di conseguenza la comunicazione è, sotto tale aspetto, politica, quanto piuttosto per la notazione che la rapida successione dei comunicati summenzionati, con la evidente differenziazione stilistica (e non solo …), per cui nel primo erano esplicitati i soggetti e nel secondo il richiamo era notevolmente vago e sfumato, era elemento da sottoporre ad attento vaglio critico da un professionista della comunicazione, pur anche mediatica, con i suoi tempi estremamente veloci e netti. Ben sanno i notisti politici che nella comunicazione politica il non detto è spesso più rilevante e significativo del detto.

La politica è evidentemente consapevolezza e governo della complessa società odierna e non può essere diversamente, pena lo scadimento in una sterile ed infantile demagogia, che fa della esasperata semplificazione un amuleto da agitare contro una realtà, che non comprende in tutte le sue sfumature e sfaccettature.

Rivendicare a chiare lettere il professionismo nella politica (e nella comunicazione) non può che farmi piacere, soprattutto nel tempo di una imperante ed autoreferenziale anti-politica.

Il professionismo è garanzia di sedimentazione ragionata di studio, preparazione e bagaglio di esperienze, che consentono il naturale approccio critico ad una realtà sempre più complessa e sempre più in rapido divenire; ritengo sia una qualità essenziale per chi voglia offrire il proprio contributo attivo nella gestione della cosa pubblica e, naturalmente, in quello della comunicazione; oltre alla naturale soggiunta del prerequisito della (professionale …) padronanza della lingua italiana, avendo entrambi i campi un oggetto comune, come quello della divulgazione di idee e notizie.

Ritengo quindi, alla luce delle riflessioni brevemente svolte, di poter fare mio e sottoscrivere l’appello per cui tanto la politica quanto la comunicazione sono una cosa seria ed hanno bisogno di professionisti, in entrambi gli ambiti.